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Contro la violenza sulle donne: pensieri e poesie che emozionano, di Angela di Giacinto

L’eroe desiderato

I bambini

Vedono

Sentono

Subiscono

Ingoiano

Odorano

Ogni scheggia di sopruso

Che il padre commette.

Occhi impauriti

Orecchie tappate

Cuore in tumulto

Mente che non comprende.

I pensieri viaggiano nel buio

Chi è questo mostro a due teste e 4 braccia?

Pauroso,

non mi lascia dormire.

Mamma alza la voce

Chiede scusa

Poi i cocci si infrangono sui muri

Mamma piange

Vorrei una spada da eroe

Per difenderla

Ma non so quale testa affrontare e quante braccia recidere

La coperta di Superman mi nasconde

Mamma chiude a chiave

Sono al sicuro

Ma lei combatte.

Arriva il giorno

Macchie viola piccole grandi

Le coprano braccia e corpo

Mi racconta che è caduta.

Mi dice sempre di ricordare che sono un bravo bambino.

Io so

So che mamma non sorride

So che non va bene

So che papà talvolta ha due teste orrende,

E con le sue braccia arriva

Sempre ovunque.

Da grande eliminerò

La testa cattiva.

Sarò il super eroe che mamma racconta.

Per ora tremante

Arrabbiato

Confuso

Dubbioso

Faccio finta

Di essere morto

Come mamma mi sussurra

Di fare

Quando

torna due teste.

Un giorno getterò la chiave.

Ricomincio

C’è un mondo intorno a me

Che non vedo,

che non sa

e mi guarda a distanza.

Aspetto

torni la dignità, la mia.

Aspetto che

gli sguardi cambino,

Che non ci sia pietà

o buonismo ma solidarietà.

Aspetto che le emozioni

in pancia violate e furiose

lascino posto

alle farfalle.

Non so se faranno

ancora parte di me.

Lo sguardo vede

solo cemento

quello che sento dentro.

Cementata nel mio dolore

della mia privazione.

Privata della libertà,

la mia,

quella di essere donna.

Esuberante

estroversa

sensibile

simpatica

prorompente

disponibile

socievole

accogliente

attraente.

Attraente perché intelligente

Accogliente come donna sensibile

Socievole perché fiduciosa

Disponibile come donna solidale

Prorompente

perché la vita è da vivere.

Simpatica per come

si condivide il sorriso

Sensibile perché empatica

Estroversa come

esternazione importante

Esuberante perché essere frizzanti e briosi carica l anima

E non perché

mani sudicie e viscide

potessero permettersi

di prendere e prendermi qualunque parte mi componesse.

Sono stata destrutturata.

Sono un insieme di pezzi scollegati,

le tessere sono prive

di margini di connessione.

Il mio corpo

come materiale

che ha subito un urto violentissimo,

ma non c è stata resilienza.

Mi resta un mondo intorno

Su cui non voglio

affacciarmi,

Non finché non mi

verrà ridata la mia dignità,

non finché

lo stato delle cose

permetterà ad un violento sudicio e vigliacco

di frugare nel mio essere,

Trafugando la mia libertà

di essere donna.

Non finché la bellezza

dell esser donna

verrà cancellata

da atti brutali.

Esistono poi i sensi di colpa

Per essere chi sono.

Lasceranno posto

ad un cenno di speranza?

Guarderò la mia anima riflessa

Ma non so se tornerò ad amarmi. La sconfinata rottura di me

Perdura nel tempo.

Per ora resisto.